Da una recente indagine della Ernst & Young è emerso che il settore delle acquisizioni e fusioni internazionali è cresciuto del 6% rispetto allo scorso anno. Le aree del pianeta maggiormente sollecitate, sia in acquisto che in vendita, riguardano ovviamente il Nord America e l’Europa. Il sentiment d’investimento è ritornato ad essere prevalente con il 56% delle aziende globali che prevede di realizzare acquisizioni nel corso dei prossimi 12 mesi, contro il 50% dello scorso anno. In particolare, le aziende piu’ forti e consolidate cercheranno di rafforzare la loro posizione positiva ed accelerare il processo di crescita andando a caccia di start-up innovative (early and later stage) da acquisire o dove investire per mezzo delle proprie divisioni di venture capital.

 

In Italia, 67% delle aziende intervistate si attende un miglioramento dell’economia nei prossimi 12 mesi ed i settori maggiormente interessati a potenziali transazioni di M.&A. od alleanze strategiche parrebbero ancora essere quelli distintivi del Made in Italy (Luxury, Fashion, Design, Food, Beverage, ecc.) o della industria tecnologica (Machinery, Automation, Mechanics, Electronics, Biomed, Techmed, ecc.), oltre che del Retail e della Hotelerie di alta gamma. Ma le aziende italiane sono più cacciatrici o prede? Parrebbe entrambe! Anche se spesso si assiste alla decapitazione di molti Champions nazionali, ovvero al trasferimento della loro testa pensante all’estero, e talvolta persino alla spogliazione tecnologica e competitiva degli stessi, causata dall’acquisizione del loro pacchetto di controllo da parte di taluni investitori esteri.

 

I Foreign Direct Investment (FDI) possono essere un motore di promozione dello sviluppo economico e di crescita della occupazione sociale ma anche uno strumento di pirateria economica e finanziaria. Occorre saper distinguere tra gli investitori “neutri” (“amici” potrebbe infatti apparire un lemma enfatico!) rispetto a quelli “ostili”, e soprattutto riconoscere i lupi che si celano sotto il vello degli agnelli!

 

dott. Dalmazio Zolesi

Partner del Gruppo Fiduciario Helvia e Docente di Strategia Aziendale agli EMBA SUPSI – Lugano (Svizzera)

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